Testimonianze dell’Età del Bronzo sulle rive del lago Sabatino

Le testimonianze dell’Età del Bronzo e della prima Età del Ferro nel lago Sabatino sono note dalle ricerche subacquee condotte sui fondali entro la curva batimetrica compresa tra 3 e 15 m.

Nel 1974, nei fondali lacustri antistanti la località Vicarello, tra 4 e 11 m di profondità, a circa 300 m dall’attuale linea di costa, sono stati individuati i resti di un insediamento risalente all’Età del Bronzo. Negli anni ‘980 la S.B.A.E.M., con la collaborazione del Centro Subacqueo Romano e del Centro per le Prospezioni Archeologiche Subacquee nelle Acque Interne, ha condotto una serie di campagne di scavo durante le quali sono stati messi in luce numerosi pali in legno infissi verticalmente sul fondale, alcuni formavano una palizzata ed erano raccordati tra loro da pali orizzontali connessi a grosse pietre, tra di essi vi era una sorta di terrapieno composto da pietrisco, argilla e terra battuta. L’intera struttura è stata identificata con un’opera di terrazzamento della sponda dell’antico promontorio.

Non lontano dalla palizzata è stato individuato un tumulo di massi e pietre sovrapposte connesse tra loro in modo regolare. La struttura ha pareti fortemente inclinate e margini ben definiti, la sommità è irregolare e convessa, essa poggia su una superficie molto compatta che presenta in alcuni punti chiazze rossastre dovute forse all’accensione di fuochi (alcune simili sono state trovate nel lago di Bolsena e definite “aiole”). In quest’area, dove sgorga una sorgente di acqua calda, c’era una notevole concentrazione di reperti fittili.

I vasi rinvenuti sono di varie forme talvolta decorati con cordoni plastici lisci o ad impressioni digitali, alcuni appartengono alla cultura “appenninica”, ovvero alla cultura materiale della civiltà dell’Età del Bronzo nell’Italia peninsulare: il termine indica una fase in cui la struttura sociale dei gruppi umani dell’Italia si avvia verso un processo di articolazione socio-politica e di sviluppo economico e tecnologico, cronologicamente il suo inizio è stato fissato al 1500 a.C. ca.

Guidi datò i reperti ceramici di Vicarello all’Età del Bronzo Recente affermando che sono presenti anche elementi di un momento avanzato dell’Età del Bronzo Medio e l’inizio dell’Età del Bronzo Finale, mentre la Fugazzola Delpino respinge questa datazione ed attribuisce i reperti da lei stessa studiati alla fine del Bronzo Antico e all’inizio dell’Età del Bronzo Medio.

Ad ogni modo, si è difronte alla testimonianza di un antico villaggio ove la popolazione era dedita allo svolgimento di attività agricole e di allevamento: sono state, infatti, ritrovate macine e vasi-contenitore di grandi dimensioni, mentre i resti faunistici sinora raccolti appartengono per lo più alle principali specie domestiche bue, pecora, capra, maiale, cane, cavallo, più rari sono i reperti attribuibili ad animali selvatici come il cervo.

Anche a Vigna Grande, tra 6 e 15 m di profondità, a circa 60-70 m dall’attuale linea di costa, sono stati trovati pali lignei di diametro 10-20 cm infissi nel fondale e frammenti di ceramica della facies appenninica. Sono state recuperate anche brocchette con ansa verticale crestata di un tipo diffuso durante l’Età de Ferro.

Sono stati segnalati altri siti sommersi a Vigna di Valle, in località “Le Acquarelle” e a “La Sposetta”.

RIFERIMENTI e bibliografia relativa:

Fugazzola Delpino, M. A.,
1982a La preistoria e la protostoria nell’Etruria meridionale. Note preliminari su alcune scoperte degli ultimi anni, in AAVV, Archeologia della Tuscia, I Incontro di Studio, Viterbo 1980: pp. 76-94.
1982b Rapporto preliminare sulle ricerche condotte dalla Soprintendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale nei bacini lacustri dell’apparato vulcanico sabatino inBollettino d’Arte, Ministero peri Beni Culturali e Ambientali, suppl. 4: pp. 123-149.
1988 Le acque interne: appunti di archeologia preistorica, in AA.VV. Etruria meridionale. Conoscenza conservazione fruizione, in AAVVAtti del Convegno, Viterbo 29/30 Novembre-1 Dicembre 1985, Roma: pp. 17-25.

Guidi, A.
1976 Sui materiali archeologici rinvenuti nel lago di Bracciano, inProspezioni 1, pp. 46-54.

Petitti, P. – Trucco, F.
2007 Sposetta, in AA.VV., Repertorio dei siti preistorici del Lazio (Province di Roma, Viterbo, Frosinone), Roma.

Autrice: Elena Felluca

ultima modifica: 20 novembre 2013

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