Vicarello, introduzione

Vicarello è una grande tenuta agricola di 1000 ettari di proprietà dal 1989 della Vicarello Spa costituita con capitale per il 99% dalla The Vicarello Partnership con sede a Londra.
Al suo interno vi è un esteso uliveto, appezzamenti boscosi, campi adibiti a semina e pascoli.

Essa costituisce, inoltre, una grande ricchezza archeologica per i ritrovamenti di vestigia effettuati in passato in vari punti sia sommerse nelle acque del lago, sia nell’entroterra sepolte nella terra o deposti in una sorgente termale.

Vicarello ha restituito le tracce di una occupazione continuativa nel tempo a partire dall’età del Bronzo ad oggi.
La celebre scoperta della stipe votiva nel 1852 colma di monete, bicchieri in argento e altro ha permesso di riconoscerne l’utilizzo in epoca Etrusca e Romana, ma il ritrovamento di pietre lavorate lascia supporre un utilizzo più antico.
Nel 1552 papa Giulio III assegnò la tenuta al Collegio Germanico Ungarico che ne rimase proprietario fino al 1983 quando vendette alla Società Agricola Vicarello e nel 1989 venne incorporata alla Vicarello Spa.

Vicarello

Vicarello, edificio termale. Prima metà del Novecento.

Gli effetti benefici delle acque termali sono sempre stati sfruttati costruendo e modificando successivi impianti ed edifici.
Nell’Ottocento erano note come terme aureliane, ovvero dell’imperatore Marco Aurelio. Le iscrizioni su alcuni bicchieri in argento trovati nella stipe votiva nel 1852 hanno permesso l’identificazione con le aquae Apollinares veteres.
Le vestigia archeologiche di epoca romana emergono parzialmente dalla terra, come parte dell’acquedotto di Traiano, poi ripristinato da Paolo V, e il ninfeo di Apollo.
Gli scavi archeologici sono stati pochi, sporadici e poco approfonditi.
Negli ultimi anni pochi sondaggi hanno interessato la cosiddetta casa di Ledo-ex lavanderia ottocentesca costruita su edificio precedente.
Poco interesse e poca accessibilità, l’attività divulgativa degli ultimi anni non ha reso giustizia al potenziale archeologico e storico di Vicarello, ma soprattutto le monete e gli altri oggetti trovati nella stipe votiva sono andati dispersi e solo in parte recuperati sebbene con dei dubbi.
Nel Museo Civico di Bracciano è esposto il busto di Apollo trovato nel ninfeo, purtroppo il resto è in parte esposto in altri musei a Roma e all’estero.
Negli anni ‘990 la tenuta ha rischiato di essere sfregiata da progetti edificatori scellerati, poi nel 1994 venne emanato un decreto di salvaguardia dei 90 ettari in cui si intendeva edificare con il Vincolo Ronchey, allora ministro dei Beni Culturali ed Ambientali; nel 1997 tale decreto venne esteso all’intera tenuta.
Nel 1999 gli allora sindaci dei tre comuni lacustri siglarono un portocollo d’intesa formalizzando l’impegno ad avviare le procedure tecnico-finanziarie di concerto con la regione Lazio per realizzare un progetto di assetto pubblico-privato.
Lo stesso anno venne istituito il Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano così Vicarello rientrò nella Zona A a tutela integrale.
Nel 2005 la Regione Lazio presentò una proposta per l’acquisto della tenuta, ma ad oggi risulta ancora in vendita e solo in piccola parte è gestita dal suddetto Ente Parco.

Ad oggi vorrei tentare di ricostruire passo passo la storia di Vicarello, di presentare ciò che custodisce, di rendere giustizia al suo significato e…magari l’antica Sabazia si trova proprio lì!

RIFERIMENTI e bibliografia relativa:
Bondi, P.
1836 Memorie storiche sulla cttà di Sabazia ora Lago Sabatino, Firenze, Tipografia Calasanziana.
Colini, A. M.
1967-1968 La stipe delle acque salutari di Vicarello. Notizie sul complesso della scoperta. In Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia XL 1967-1968.
1979 Vicarello. La sorgente termale nel tempo, L’Erma di Bretschneider, Roma
Fabbrini, L.
1983 L’Apollo di Vicarello e l’inserimento del suo prototipo nell’ambito della scultura attica del IV secolo a.C. Mitteilungen des Deutschen Archäologischen Instituts (Römische), XC, 1: 1-33.
Falkenstein-Wirth von, V.
1998 Le Aquae Apollinares di Vicarello: due nuovi pavimenti in opus sectile. Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, LXX 1997-1998: 281-297.
Garrucci, R.
1975 Della Via Clodia e coerenti e delle città e villaggi che furono sul corso di esse Quaderni della’ Forum Clodii, 2.
Marchi, G.
1852 Le Acque Apollinari e la loro Stipe. In La Civiltà Cattolica.

Autrice: Elena Felluca

ultima modifica: 11 dicembre 2013

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