Il castello di Bracciano nel suo insieme è stato concepito per essere piazzaforte militare e palazzo di rappresentanza, esso costituisce un misto di architettura militare e civile legata sia all’esperienza medievale di fortezza inespugnabile eretta a scopo difensivo con elevate torri merlate, camminamento di ronda, cinte murarie imponenti e invalicabili, facciate esterne massicce e pareti regolari.
I declivi esterni aspri sono stati addolciti con terrapieni rivestiti di mura di contenimento che costituiscono parte dell’impianto difensivo realizzato nella seconda metà del XVI secolo. Oggi hanno l’aspetto di veri e propri giardini con alberi e piante di varie specie, ma è versosimile che funzione e aspetto abbiano subito modifiche nel tempo: secondo le denominazioni attuali, prospicienti il lago vi sono il giardino del granaio, lunga la via d’ingresso al castello, e il giardino segreto, la cui realizzazione è attribuita a Giacomo del Duca il quale, nel 1582, lavorò per la messa in opera di balconate, recinti e sculture di vario genere, come la scena di caccia al cinghiale scolpita in una grotticella su una parete di questo stesso giardino. Oggi si possono ammirare due cedri del Libano di circa 200 anni. Infine, c’è il cosiddetto giardino all’italiana prospiciente piazza Mazzini.
In un documento del XVIII secolo (ASO VIIG10) troviamo la seguente descrizione: […] Hà l’ingresso detto palazzo per un ampia porta, e corridore tutto scavato nella pietra, molto più dura del tufo ordinario, rilevandosi sop.a di esso un’alta torre ben munita, con officine interiori per la difesa, al meridiano orientale, e ponente, lo cingono sei smisurati torrioni rotondi, e merlati, d’un altezza, e larghezza non ordinaria, sù le quali si ponno maneggiare faccilm.te cannoni, et ogn’altra machina militare. A tramontana, verso il lago, lo rachiudono gran muraglioni, che formano una vasta facciata del palazzo, fuori del qle vi sono le muraglie terrapienate, con (vagli) giardini, fontane, e giuchi d’acqua assicurando quella parte il naturale scosceso, quali per più di mizo più di miglio scorre sino all’acque del lago (quarta) pendice tutta piantata à vigne […].
Non sappiamo esattamente in quale circostanza siano state smantellate le fontane e le installazioni per i giochi d’acqua (quale acqua sfruttavano?) e troviamo solo alcune tracce lungo il perimetro del giardino segreto e sulle mura del castello che in parte lo circondano.
Autrice: Elena Felluca
ultima modifica: 20 febbraio 2014
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