Bracciano, Vigna Grande

Bracciano, Vigna Grande da un acquerello della fine del XVII secolo (parziale. Fonte British Library Catalogue, King George III Topographical Collection). In alto è visibile la chiesa di S. Maria della Fiora, presso Manziana, costruita su una delle sorgenti dell’acquedotto voluto da Triaiano ed entrato in funzione nel 109 d.C.
Per vari secoli questo acquedotto venne lasciato al degrado, poi, Paolo V ottenne da Virginio Orsini, secondo duca di Bracciano, parte delle sorgenti e dei condotti antichi del suo ducato per la maggior parte pertinenti all’antica aqua traiana. Le sorgenti della Fiora, e limitrofe, non vennero cedute al papa poiché Virginio Orsini, sulla scia di ciò che avevano creato i suoi predecessori, lasciava che le acque entrassero nel fosso per rifornire le mole presso Vigna Grande.
Alla fine del XVII secolo, Livio I Odescalchi, dopo aver comperato le terre del ducato di Bracciano, notando questa dispersione delle acque, le convogliò verso il paese di Bracciano facendo costruire l’acquedotto Odescalchi con lo scopo primario di attivare l’industria delle ferriere.

Disegno a colori realizzato nel XVII secolo e custodito tra le relazione degli studi e delle esplorazioni di Carlo Fontana (British Library Catalogue, King George III Topographical Collection)

Disegno a colori realizzato nel XVII secolo e custodito tra le relazione degli studi e delle esplorazioni di Carlo Fontana (British Library Catalogue, King George III Topographical Collection)

Autrice: Elena Felluca

ultima modifica: 27 aprile 2015

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