Bracciano, Vicarello, il cosiddetto “Ninfeo di Apollo”

Bracciano, Vicarello, il cosiddetto Ninfeo di Apollo.

Bracciano, Vicarello, il cosiddetto Ninfeo di Apollo.

…Emerge per la sua importanza e il suo migliore stato di conservazione un gruppo di ambienti consecutivi coassiali, aventi caratteristiche che portano a definirlo senz’altro ninfeo. Il suo ingresso doveva aprirsi di fronte alla Sorgente, verso la quale si volgono gli avanzi di una galleria non ancora scavata, che piega ad angolo ottuso per raccordare il diverso orientamento. Il ninfeo sembra iniziarsi con un largo atrio dal quale, attraverso due porte nella parete di fondo, si passava in ambienti che si fronteggiavano attraverso lo spazio intermedio che costituiva il vestibolo del salone centrale. Coperto da una volta a padiglione questo presentava ai lati due nicchioni fiancheggiati da porte, e di fronte un grande e profondo arco con un finestrone attraverso il quale appariva uno scivolo d’acqua rimbalzante su riseghe marmoree. Alla sommità di esso quasi certamente si drizzava la statua di Apollo che è stata trovata nello stesso vano. Questa sofisticata prospettiva si sviluppava in un complesso nel quale giocavano non soltanto le luci e le ombre, ma anche il colore – in prevalenza verde e rosso – di preziosi rivestimenti finemente disegnati, con la tecnica dell’opus sectile marmoreo nel pavimento e nelle pareti, e con quella del mosaico – di pasta vitrea blu e oro – nella volta (Colini, A.M. 1979, Vicarello. La sorgente termale nel tempo, L’Erma di Bretschneider, Roma).

Gli antichi bagni di epoca romana della tenuta di Vicarello sono stati identificati con le aquae Apollinares Novae per distinguerle dalle aquae Apollinares Veteres di Stigliano, ma non si hanno prove di questa distinzione nei documenti antichi: non dovrà sembrar strano se anche le acque di Vicarello portarono anticamente il nome di Apollinari: perocchè se io ho vendicato ai bagni di Stigliano l’antico nome, non ho inteso perciò di negarlo almeno possibile alle acque di Vicarello […]. Per l’opposto il nome ad novas dato nella Peutingeriana alla stazione, che dalle acque di Stigliano distava sole due miglia, può dare fondato sospetto, anche perché seguita dall’accusativo Aquas Apollinares, che le acque di Vicarello prima di denominarsi domiziane, ovvero in pari tempo, avessero portato il nome di aquae  Apollinares veteres; ma di ciò è miglior consiglio rimettersi al tempo (R. Garrucci, Della Via Clodia e coerenti e delle città e villaggi che furono sul corso di esse Quaderni della’ Forum Clodii, 2: 1975).

Studi in corso…

Bracciano, Vicarello, il cosiddetto Ninfeo di Apollo.

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Busto di Apollo

Statua di Apollo trovata a Vicarello nel 1978 all’interno del ninfeo, I sec. d.C. (?)
Fabbrini, L. 1983, L’ Apollo di Vicarello e l’inserimento del suo prototipo nell’ambito della scultura attica del IV. secolo a. C., in Mitteilungen des Deutschen
Archaologischen Instituts (Rom.) XC, 1: 1-33. Oggi la statua è conservata nel Museo Civico di Bracciano.

Autrice: Elena Felluca

ultima modifica: 21 aprile 2014

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